26.5E: Vagina

Gen 11, 2022

Accoglienza sessuale e rapporto

La concentrazione delle terminazioni nervose vicino all’ingresso della vagina di una donna (il terzo inferiore) può fornire sensazioni piacevoli durante l’attività sessuale quando stimolato. Il novanta per cento delle terminazioni nervose della vagina sono in questa zona. Tuttavia, la vagina nel suo insieme ha terminazioni nervose insufficienti per la stimolazione sessuale e l’orgasmo; questa mancanza di terminazioni nervose rende il parto significativamente meno doloroso.

La ricerca indica che il tessuto clitorideo si estende notevolmente nella vulva e nella vagina. Durante l’eccitazione sessuale, e in particolare la stimolazione clitoridea, le pareti vaginali si lubrificano per ridurre l’attrito causato dall’attività sessuale. Con l’eccitazione, la vagina si allunga rapidamente fino a una media di circa 4 in. (10 cm), e può continuare ad allungarsi in risposta alla pressione. Quando la donna è completamente eccitata, la vagina si tende (si espande in lunghezza e larghezza), mentre la cervice si ritrae. Le pareti della vagina sono composte da morbide pieghe elastiche di membrana mucosa che si allungano o si contraggono (con il supporto dei muscoli pelvici) in base alle dimensioni del pene inserito o di un altro oggetto, stimolando il pene e aiutando il maschio a provare l’orgasmo e l’eiaculazione, permettendo così la fecondazione.

Una zona erogena comunemente chiamata punto G (nota anche come punto Gräfenberg) è situata sulla parete anteriore della vagina, a circa cinque centimetri dall’ingresso. Alcune donne provano un piacere intenso se il punto G viene stimolato adeguatamente durante l’attività sessuale. Un orgasmo del punto G può essere responsabile dell’eiaculazione femminile, portando alcuni medici e ricercatori a credere che il piacere del punto G provenga dalle ghiandole di Skene, un omologo femminile della prostata, piuttosto che da un punto particolare sulla parete vaginale. Altri ricercatori considerano la connessione tra le ghiandole di Skene e il punto G debole. Essi sostengono che le ghiandole di Skene non sembrano avere recettori per la stimolazione tattile e che non ci sono prove dirette del loro coinvolgimento. L’esistenza del punto G come struttura distinta, è ancora in discussione, in quanto la sua posizione può variare da donna a donna e a volte è inesistente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.