L’analisi della differenza massima (MaxDiff), conosciuta anche come “best-worst scaling”, è stata inventata da Jordan Louviere nel 1987. Ai partecipanti alla ricerca viene chiesto ripetutamente di indicare il migliore e il peggiore elemento di un sottoinsieme di elementi. Dopo l’analisi, MaxDiff produce un rango tra gli elementi testati più una distanza metrica tra gli elementi.
Siccome i ranghi sono stabiliti a livello individuale, possono variare notevolmente tra gli intervistati. Usiamo la cluster analysis per identificare i segmenti con risposte simili, fornendo input per strategie di marketing che riconoscono che non tutti i consumatori sono uguali.
MaxDiff: benefici & limitazioni
- Le differenze culturali che si vedono nelle domande di valutazione sono assenti
- Possono essere inclusi più elementi che con una normale classifica
- Maggiore discriminazione tra gli elementi e tra gli intervistati che con l’uso delle scale
- Nessun modo semplice di capire la forza assoluta di un elemento
- Con molti elementi, può diventare noioso per l’intervistato
MaxDiff: quando usarlo?
Per vagliare tra marche, dichiarazioni di immagine, caratteristiche del prodotto, claim pubblicitari, concetti completi o articolazioni di benefici. Più specifico:
- Per i prodotti di consumo: per sviluppare un claim di prodotto vincente
- Nella sanità: per la messaggistica e la comunicazione del prodotto
- Nella salute del consumatore: per comunicare efficacemente i benefici per la salute