Tutto ciò doveva essere reso obsoleto, una speranza che ha fatto nascere l’idea di provare qualcosa di completamente nuovo, cioè l’introduzione di un ordine postnazionale, che, in pratica, si sarebbe evoluto senza i presupposti politici del Vecchio Mondo, a cui gli Stati Uniti ora appartengono.

Ogni persona pensante dell’Europa occidentale è grata dell’enorme contributo degli Stati Uniti alla liberazione dell’Europa dal fascismo. Ma il coinvolgimento dell’America nella guerra era davvero solo per liberare le nazioni dal fascismo? Gli Stati Uniti, dopo tutto, non avevano molti problemi con il fascismo spagnolo o portoghese. Francisco Franco in Spagna e l’uomo forte portoghese António de Oliveira Salazar furono alleati americani fino alla loro morte negli anni ’70. (Questi paesi furono alla fine liberati e democratizzati dall’Unione Europea). In Cile, il presidente democraticamente eletto di una nazione sovrana fu rovesciato dalla C.I.A. e sostituito da una dittatura fascista. L’orgoglioso e ricco paese dell’Argentina fu sprofondato nella bancarotta e nella miseria da un regime fascista sostenuto dagli Stati Uniti.

Queste politiche e le dozzine di altri interventi militari avviati dagli Stati Uniti negli anni dal 1945 resero chiaro agli europei che un approccio così aggressivo ed egoista era superato e non avrebbe mai potuto portare ad una pace sostenibile, ma solo ad altre generazioni derubate del loro futuro.

Di conseguenza, l’Unione Europea che hanno creato è decisamente e inequivocabilmente antifascista, e non solo nei casi in cui il fascismo è in contraddizione con gli interessi economici del blocco, ma anche nelle situazioni in cui il fascismo potrebbe forse essere conveniente per il perseguimento degli interessi politici dell’Unione stessa.

Gli Stati dell’Europa orientale, un tempo stalinisti, hanno tratto enormi vantaggi dall’adesione all’Unione Europea dopo il crollo dell’Impero Sovietico. La loro adesione ha assicurato che la loro libertà riconquistata non si sarebbe tradotta nel caos, ma in una crescente prosperità e una transizione verso lo stato di diritto – anche se gli Stati Uniti hanno ripetutamente cercato di mettere i paesi dell’Europa orientale e occidentale l’uno contro l’altro.

Gli Stati Uniti non hanno mai ratificato la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite – una posizione molto vecchio stile. In Europa, nel frattempo, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea è un addendum giuridicamente vincolante al Trattato di Lisbona, che funziona come una costituzione per il blocco. Su questo punto, posso immaginare ogni americano illuminato che dice: Voglio essere europeo, un cittadino del Nuovo Mondo.

L’idea perseguita dai fondatori del progetto di pace europeo era tanto semplice quanto brillante: collegare le economie degli stati nazionali europei e sottoporle a regole e controlli comuni in misura tale che nessun membro potesse perseguire interessi egoistici contro un altro senza conseguenze dannose. L’obiettivo era quello di sottomettere il nazionalismo alla mutualità praticata, con la risultante comunità di nazioni che rendeva i paesi più piccoli d’Europa più potenti di quanto sarebbero stati da soli.

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