Una volta si credeva che la formazione della prima cellula fosse la parte più difficile e lunga della creazione, ma una volta che quella prima cellula si era formata, non c’era voluto molto tempo perché gli organismi multicellulari si evolvessero.
Le prove fossili mostrano che la vita multicellulare è nata circa 600 milioni di anni fa, tuttavia l’età della terra era di oltre 4,6 miliardi di anni. Mettendo insieme questi due fatti, sembrava che la terra fosse senza vita per i suoi primi 3 miliardi di anni, e durante questo tempo i costituenti delle prime cellule sono stati lentamente sintetizzati, disegnati insieme e assemblati nella prima proto-cellula.
Tuttavia, una volta che la prima cellula si è formata, forze evolutive ben comprese hanno preso il sopravvento e molto rapidamente sono apparse creature multicellulari, adattate a una grande varietà di condizioni ambientali e rapidamente diffuse sulla superficie del pianeta.
Ma questa visione convenzionale sembra essere sbagliata. Nel 1965 E.S. Barghoorn e J.W. Schopf guardarono all’interno di un tipo di roccia conosciuta come Fig-Tree cert che si pensava avesse almeno 3,1 miliardi di anni. Lì hanno trovato i resti fossilizzati di minuscoli microrganismi che erano visibili solo con il microscopio elettronico. Queste creature appena scoperte avevano strutture molto semplici e assomigliavano molto ai batteri moderni, così Barghoorn e Schopf chiamarono la loro scoperta Eobacterium isolatum che significa “batterio solitario dell’alba”.