Per molti anni, la citocinesi nelle cellule eucariotiche è stata considerata un processo che ha assunto una varietà di forme. Questo è piuttosto sorprendente di fronte a una mitosi apparentemente conservatrice. La citochinesi animale è stata descritta come un processo basato su un anello contrattile a base di actomiosina, che si assembla e agisce alla periferia della cellula. Al contrario, la citochinesi delle cellule vegetali era vista come la generazione centrifuga di una nuova parete cellulare tramite la fusione di vescicole derivate dall’apparato di Golgi. Tuttavia, i recenti progressi nella biologia cellulare animale e vegetale hanno rivelato che molte caratteristiche precedentemente considerate come specifiche delle piante sono, infatti, valide anche per le cellule animali citocinetiche. Per esempio, il traffico vescicolare si è rivelato importante non solo per le piante ma anche per la citocinesi animale. Inoltre, la fase terminale della citochinesi animale basata sull’attività dei microtubuli del corpo centrale assomiglia alla citochinesi delle piante in quanto i microtubuli interdigitanti giocano un ruolo decisivo nel reclutamento delle vescicole citochiniche e nel dirigerle verso gli spazi citochinici che devono essere tappati dagli endosomi di fusione. Attualmente, ci stiamo avvicinando a un altro punto di svolta che avvicina ancora di più la citochinesi nelle cellule vegetali e animali. Come una svolta inaspettata, nuovi studi rivelano che la citochinesi sia vegetale che animale è guidata non tanto da vescicole derivate dal Golgi, ma piuttosto da endosomi che si fondono in modo omotipico ed eterotipico. Questi sono generati da siti corticali citocinetici definiti da microtubuli preprofasici e dall’anello di actomiosina contrattile, che inducono l’endocitosi locale sia della membrana plasmatica che del materiale della parete cellulare. Infine, la citocinesi vegetale e quella animale si incontrano alla separazione fisica delle cellule figlie nonostante le ovvie differenze nei loro eventi preparatori.