MARTHA JEFFERSON RANDOLPH (1772-1836)
Martha (“Patsy”) Jefferson nacque a Monticello nella contea di Albemarle, Virginia, una dei sei figli di Thomas e Martha Wayles Jefferson. Sua madre era figlia di un ricco avvocato e suo padre ricopriva numerose funzioni nella nascente repubblica, diventando alla fine il terzo presidente degli Stati Uniti. Quando Patsy aveva dieci anni sua madre morì, e negli anni seguenti divenne sempre più vicina a suo padre. Grazie in gran parte alla sua influenza, Patsy, insieme ad altre donne come Dolley Madison, sarebbe arrivata a rappresentare l’epitome della femminilità sociale e intellettuale nella giovane Repubblica.
Nel 1784 Patsy accompagnò suo padre a Parigi dove frequentò la prestigiosa scuola conventuale Abbaye Royale de Panthémont. Durante questi anni a Parigi, emerse come una giovane donna colta, ben educata ed esperta nelle arti; nel 1789 fu portata nella società parigina, circondata da pretendenti, alla brillante ma condannata corte di Luigi XVI. Più tardi quell’anno Patsy tornò in Virginia con suo padre e successivamente sposò suo cugino di secondo grado, Thomas Mann Randolph (1768-1828). Come suo padre, prenderà sul serio l’educazione dei suoi undici figli, stabilendo una scuola sul terreno della sua casa per educarli in “matematica, storia, letteratura, musica e lingue.”
Nel corso della sua vita Patsy Randolph si mosse in una varietà di ambienti intellettuali e sociali. Non estranea alle corti formali d’Europa, era ugualmente a suo agio nell’atmosfera rilassata importante per le vedute democratiche di suo padre. Jefferson cercò di stabilire una cultura presidenziale che assomigliasse di più alla vita nelle piantagioni della Virginia, e abolì gli eleganti ricevimenti “levee” delle presidenze di Washington e Adams. Patsy servì come padrona di casa per suo padre in numerose occasioni sociali durante la sua presidenza, e lavorò per implementare lo stile informale di suo padre chiamando prima le donne socialmente prominenti nuove nella capitale invece di aspettarsi che fossero loro a chiamare lei.
Patsy fu significativa nella storia della prima Repubblica in parte perché incarnò l’ideale di virtù civica femminile dell’epoca. Dopo che suo padre si ritirò dalla vita pubblica, si trasferì a Monticello con lui, dove continuò a presiedere come padrona di casa anche mentre suo marito serviva come governatore della Virginia. Fu costretta a vendere Monticello dopo la morte del padre nel 1826, e morì dieci anni dopo all’età di sessantaquattro anni. È sepolta accanto a Thomas Jefferson a Monticello.
Scritto da Janet Hallahan.
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American National Biography, s.v. “Randolph, Martha Jefferson.”
Appletons’ Cyclopaedia of American Biography, s.v. “Jefferson, Thomas.”
American National Biography, “Randolph”.
Notable American Women 1607-1950, s.v. “Randolph, Martha Jefferson.”
Ibidem.
Gordon Langley Hall, Mr. Jefferson’s Ladies (Boston: Beacon Press, 1966), 94; Elizabeth Langhorne, Monticello: A Family Story (Chapel Hill: Algonquin Books, 1987), 36-37.
American National Biography, “Randolph”.
Ibidem.
Ibidem.
Hall, Mr. Jefferson’s Ladies, 158; Langhorne, Monticello, 125.
Hall, Mr. Jefferson’s Ladies, 158; Langhorne, Monticello, 125.
American National Biography, “Randolph”. Occasionalmente Dolley Madison serviva come First Lady anche per Jefferson. Margaret Brown Klapthor, “Martha Wayles Skelton Jefferson,” in The First Ladies (Washington: White House Historic Association of the National Geographic Society, 1981), 13.
Hall, Mr. Jefferson’s Ladies, 176-77.
American National Biography, “Randolph”.
Ibid.
Notable American Women, “Randolph”.
Ibid.