Freddo di vento, scritto anche windchill, chiamato anche fattore di freddo di vento, una misura del tasso di perdita di calore dalla pelle che è esposta all’aria. Si basa sul fatto che, all’aumentare della velocità del vento, aumenta anche la perdita di calore, facendo “sentire” l’aria più fredda. Il freddo del vento è di solito riportato come “temperatura del freddo del vento” o “equivalente al freddo del vento”, cioè la temperatura in condizioni di aria calma alla quale la perdita di calore sarebbe uguale alla perdita che si verifica effettivamente a causa delle velocità del vento più elevate. Per esempio, una temperatura di -25 °C (-13 °F) in aria calma avrebbe una temperatura di raffreddamento da vento uguale alla temperatura effettiva dell’aria. In queste condizioni, la pelle esposta si congelerebbe in 30 minuti. Ad una velocità del vento di 40 km (25 miglia) all’ora, tuttavia, la temperatura di raffreddamento del vento sarebbe di -41 °C (-42 °F), e la pelle congelerebbe in meno di 10 minuti.
Gli indici di wind chill, le formule e i presupposti usati per calcolare le temperature di wind chill, sono variati nel corso degli anni. Per la seconda metà del 20° secolo, le previsioni del tempo in Nord America usavano comunemente l’indice Siple-Passel, basato sulla velocità del vento misurata da un anemometro a 10 metri (33 piedi) dal suolo. Durante l’inverno 2001-02, il Servizio Meteorologico Nazionale degli Stati Uniti (vedi anche ufficio meteo) e il Servizio Meteorologico del Canada hanno introdotto un nuovo indice basato sul calore perso dai volti esposti di 12 volontari in una galleria del vento fredda. Si considera che l’aria calma abbia venti di 5 km (3 miglia) all’ora o meno. Si assumono condizioni di cielo notturno limpido, eliminando qualsiasi effetto riscaldante del sole.