Glasnost, più comunemente tradotto in inglese come “apertura”, è stato un concetto chiave dell’amministrazione di Mikhail Gorbaciov come segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Questo strumento adattato del controllo leninista dei media divenne non solo una parte della perestroika, il piano di Gorbaciov per ringiovanire l’ideologia sovietica durante gli anni ’80, ma anche un concetto indipendente che ridefiniva il modo in cui i media dell’URSS erano impiegati come strumento di leadership.In Gorbaciov’s Glasnost: The Soviet Media in the First Phase of Perestroika, l’autore Joseph Gibbs traccia lo sviluppo della glasnost sia come concetto che come politica, dall’idea leninista di “critica e autocritica” al tentativo di Gorbaciov di modernizzare e reinterpretare quella dottrina per adattarla ai propri obiettivi e aspirazioni politiche. La glasnost di Gorbaciov mostra come il reportage ufficiale coincidesse con l’agenda politica di Gorbaciov e come, nella sua veste di segretario generale, abbia ampliato le libertà dei media per impiegare la stampa contro i suoi nemici. I capitoli successivi descrivono in dettaglio come, con ogni mossa per ampliare il potere della glasnost per soddisfare le esigenze politiche di Gorbaciov, i media simultaneamente guadagnarono forza e l’opposizione trovò una via per essere ascoltata, cambiando irrevocabilmente la società e la politica sovietica. Chiunque sia interessato agli eventi che hanno portato alla caduta del comunismo e alla disgregazione dell’Unione Sovietica, così come chi è interessato agli effetti dei mass media sulla politica e sulla cultura, lo troverà intrigante e ben studiato.