Il 4 marzo è la Giornata Nazionale della Grammatica, che tipicamente viene celebrata con il massacro rituale di una dozzina di infiniti spezzati e modificatori penzolanti. I grammatici fanno particolare attenzione ad evitare di finire qualsiasi frase con una preposizione, e dispensano liberamente consigli gratuiti sugli errori grammaticali, che siano richiesti o meno. In altre parole, è un giorno come un altro.

‘Grammatico’ significa “seguire le regole della grammatica”. È una contraddizione seguirla con la parola ‘errore’?

Un episodio spesso trascurato nella storia dei cavilli grammaticali è il caso della suddetta frase errore grammaticale. Oggi possiamo pensare poco a queste due parole, tranne quando ne osserviamo una, o quando qualcuno ce la fa notare, ma un tempo l’idea che un errore potesse effettivamente essere chiamato grammaticale era fortemente (o almeno caldamente) dibattuta. Una lettera pubblicata sulla prima pagina di una rivista all’inizio del XIX secolo fornisce la prova degli inizi di questa peculiare obiezione.

“Errore grammaticale” non è un linguaggio raro, anche tra gli studiosi, che, per indifferenza, o disattenzione, per conformità all’uso analfabeta, spesso cadono in modi di espressione errati, anche se un momento di riflessione sarebbe sufficiente a metterli a posto.
-The Kaleidoscope, 4 dicembre 1821

Nel caso in cui alcuni di voi si stiano ancora grattando la testa, cercando di indovinare cosa possa esserci di sbagliato nell’errore grammaticale, il reclamo si basa sul concetto che grammaticale significa “seguire le regole della grammatica” (in altre parole, ‘corretto’), e quindi seguire questo con la parola errore è creare una contraddizione. La folla anti-errore grammaticale sentiva che non aveva più senso che dire che qualcosa era “correttamente sbagliato”.

La gente si prendeva davvero il tempo di cavillare su cose come questa? Sì, lo facevano.

Non avendo mai visto un errore grammaticale, come possiamo giudicare, perché certamente un errore non può essere grammaticale. Abbiamo sentito parlare di espressioni sgrammaticate, ma non abbiamo mai conosciuto un errore che fosse grammaticale!
-Newark Advocate , 29 maggio 1863

C’è… una frase che appare nel suo articolo che, come una nota falsa nella musica, manca di armonia e coerenza. Nel commentare lo stile del Post il signor Wines dice “Che lo trova privo di errori grammaticali”. La parola grammatica significa… secondo la regola o le leggi della grammatica. Una frase come errore grammaticale è una contraddizione di se stessa.
-Lettera di F. Eliza Hale, The Washington Post, 31 gennaio 1896

Un errore grammaticale è un errore di grammatica, ma questo è un modo goffo di dirlo. “Sgrammaticato” è preferibile.
-Kansas City Times 6 febbraio 1885

Alcune autorità sono inclini a condannare l’espressione errore grammaticale sulla base del fatto che significa un errore che è grammaticale, e quindi non può significare un errore nella grammatica … Se accettiamo il dictum che un errore grammaticale è un errore che è grammaticale, non dovremmo essere d’accordo che un manicomio è un’istituzione che ha perso la ragione?
-John Louis Haney. Buon inglese: A Practical Manual of Correct Speaking and Writing, 1915

La discussione sul fatto che gli errori potessero o meno essere chiamati grammaticali non è rimasta così a lungo (abbiamo discusso sulla fine delle frasi con le preposizioni dalla metà del XVII secolo), ma è durata un centinaio di anni o giù di lì. Molti commentatori che si sono espressi sulla questione hanno sottolineato che grammaticale ha più di un significato; oltre a “seguire le regole della grammatica” significa anche “della o relativa alla grammatica”. Un articolo dell’Indiana School Journal del 1876 ha fatto questo caso, scrivendo: “nessuno dubita della correttezza di dire ‘abbaglio scientifico’, ‘imprecisione fisiologica’, ‘errore geografico’; allora perché qualcuno dovrebbe dubitare della correttezza di dire ‘errore grammaticale'”. Per tutto il XIX secolo i lettori scrivevano occasionalmente a riviste e giornali, chiedendo se la frase fosse considerata appropriata. La maggior parte delle risposte a queste domande suonano un po’ esasperate; la rivista Bow Bells (“una rivista di letteratura generale e d’arte per la lettura familiare”) rispondeva alla domanda affermando semplicemente: “L’argomento che un errore non può essere grammaticale non ha alcuna conseguenza pratica, ed è fuori luogo”.

Perché abbiamo messo in dubbio la correttezza dell’errore grammaticale? Beh, probabilmente perché molte persone (allora come oggi) amavano discutere su tutte le cose che riguardano la grammatica e l’uso. Se volete osservare la Giornata Nazionale della Grammatica discutendo un punto di cui a nessuno è importato un fico secco per cento anni, allora la questione se l’errore grammaticale sia all’altezza potrebbe essere proprio quello che state cercando (o “la cosa che cercate”).

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