Postata il 14 marzo 2019 da Laura Cox
Nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato i “12 patogeni prioritari”: una lista di dodici microbi che stanno diventando sempre più resistenti agli attuali antimicrobici. Questi dodici patogeni sono ritenuti dall’OMS la più grande minaccia per la salute umana.
Haemophilus influenzae
Haemophilus influenzae fu identificato per la prima volta da Richard Pfeiffer nel 1892. Precedentemente noto come bacillo di Pfeiffer, questo batterio era precedentemente ritenuto la causa dell’influenza; fino a quando il virus dell’influenza fu determinato come la vera causa nel 1933. L’infezione da H. influenzae è ancora talvolta conosciuta come influenza batterica.
Nel 1992, un vaccino contro H. influenzae tipo B, chiamato vaccino Hib è stato introdotto nel Regno Unito. Da allora, l’incidenza della polmonite infantile e delle infezioni del tratto respiratorio è diminuita, e l’H. influenzae è stato quasi sradicato nei paesi che hanno adottato un programma di vaccinazione.
Il vaccino funziona prendendo di mira il tipo di capsula principale dell’H. influenzae, cioè il rivestimento di carboidrati che protegge i batteri dalla clearance del sistema immunitario. Di solito, i vaccini batterici come l’Hib prendono di mira le proteine nella capsula, permettendo al sistema immunitario di riconoscere i batteri e coordinare una risposta immunitaria efficace.
Una sfida riemergente
È ampiamente riconosciuto che il vaccino Hib è stato un grande successo. Ma mentre l’adozione del vaccino è aumentata e i tassi di infezione da H. influenzae di tipo B sono diminuiti, le infezioni di un diverso tipo di H. influenzae sono in aumento. H. influenzae non tipizzabile (NTHi) non può essere protetto dal vaccino Hib a causa della mancanza di una capsula batterica, e i casi di infezione da NTHi sono in rapido aumento dal 2011.
L’infezione da NTHi causa una serie di condizioni dolorose tra cui un’infezione dolorosa dell’orecchio medio, infezioni del torace e della gola e malattia polmonare ostruttiva cronica (COPD), che è la terza causa di morte nel mondo. La BPCO è un’infiammazione delle vie respiratorie e un danno ai polmoni, che si presenta come mancanza di respiro, tosse toracica e respiro sibilante dai polmoni. I casi gravi di NTHi possono anche portare a sepsi e meningite, la meningite da H. influenzae ha un tasso di mortalità del 5% nei bambini, anche con il trattamento.
Resistenza crescente
Il trattamento dell’infezione da H. influenzae è solitamente con antimicrobici beta-lattamasi, come l’ampicillina. La resistenza a questi antimicrobici nella popolazione di H. influenzae è in aumento, però, e le infezioni continuano a diventare più difficili da trattare.
Alcuni batteri hanno una resistenza intrinseca, cioè hanno geni che permettono loro di tollerare alcuni antibiotici, contro i beta-lattami. Questa resistenza intrinseca sta aumentando anche per altri antibiotici, come i macrolidi. H. influenzae diffonde anche la resistenza antimicrobica nelle popolazioni batteriche attraverso i plasmidi; poiché i batteri intrinsecamente resistenti sopravvivono al trattamento antibiotico, possono trasmettere i meccanismi di resistenza ai batteri suscettibili.
Ci sono rapporti di isolati di H. influenzae resistenti anche ai carbapenemi, una delle ultime linee di difesa contro le infezioni batteriche. Questo antibiotico è riservato all’uso solo contro le infezioni batteriche resistenti a più farmaci. Con la mancanza di un vaccino efficace e la crescente resistenza alle opzioni di trattamento disponibili, c’è la possibilità che Haemophilus influenzae possa tornare come una delle principali cause di mortalità infantile.
Il ritorno del bacillo di Pfeiffer: Rising incidence of ampicillin resistance in Haemophilus influenzae è la quinta recensione nella collezione New Antibiotics Needed in Microbial Genomics. Scritto da Eva Heinz del Wellcome Trust Sanger Institute, la recensione discute la copertura del vaccino Hib in tutto il mondo e la diffusione di NTHi in tutta Europa. La revisione spiega anche il meccanismo di resistenza agli antibiotici di prima linea in H. influenzae, e chiede urgentemente una sorveglianza più robusta e approfondita di H. influenzae resistente.
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