Gli esseri umani attribuiscono facilmente intenzionalità e stati mentali a entità viventi e non viventi, un fenomeno noto come antropomorfismo. Sforzi recenti per comprendere le forze trainanti dell’antropomorfismo si sono concentrati sulle sue basi motivazionali. Al contrario, i processi cognitivi e neuropsicologici sottostanti non sono stati finora considerati in dettaglio. Il marcato aumento di interesse per l’antropomorfismo e le sue conseguenze per il benessere degli animali, la conservazione e persino come potenziale vincolo nella ricerca sul comportamento animale richiedono una revisione integrativa. Identifichiamo una serie di potenziali meccanismi cognitivi alla base dell’attribuzione di stati mentali agli animali non umani utilizzando un quadro di processi duali. Proponiamo che le attribuzioni degli stati mentali siano supportate da processi evoluti nel dominio sociale, come i meccanismi di corrispondenza motoria e l’empatia, così come da meccanismi generali come il ragionamento induttivo e causale. Concludiamo che l’attivazione di questi meccanismi dominio-specifici e dominio-generali dipende dal tipo di informazioni disponibili per l’osservatore, e suggeriamo una serie di ipotesi per testare il modello proposto.

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