ModernEdit
Un vinculum può indicare un segmento di linea dove A e B sono i punti finali:
- A B ¯ . {A B ¯ .
Un vincolo può indicare la ripetizione di un valore decimale:
- 1⁄7 = 0,142857 = 0,1428571428571428571…
Nella logica booleana, un vincolo può essere usato per rappresentare l’operazione di inversione (nota anche come funzione NOT):
- Y = A B ¯ , {\displaystyle Y={overline {\rm {AB}},}
significando che Y è falso solo quando sia A che B sono entrambi veri – o per estensione, Y è vero quando o A o B è falso.
Similmente, si usa per mostrare i termini ripetuti in una frazione continua periodica. I numeri irrazionali quadratici sono gli unici numeri che li hanno.
HistoricalEdit
Prima il suo uso principale era come notazione per indicare un gruppo (un dispositivo di parentesi che serve la stessa funzione delle parentesi):
a – b + c ¯ , {\displaystyle a-{\overline {b+c},}
significa sommare prima b e c e poi sottrarre il risultato da a, che sarebbe scritto più comunemente oggi come a – (b + c). Le parentesi, usate per raggruppare, si trovano solo raramente nella letteratura matematica prima del XVIII secolo. Il vincolo è stato usato ampiamente, di solito come una sottolineatura, ma Chuquet nel 1484 usò la versione sottolineata.
Come parte di un radicaleModifica
Il vincolo è usato come parte della notazione di un radicale per indicare la radicando la cui radice viene indicata. Nel seguito, la quantità a b + 2 {displaystyle ab+2}
è il radicando intero, e quindi ha un vincolo su di esso: a b + 2 n . {displaystyle {sqrt{ab+2}}.