…e chiedersi se il dollaro forte rovinerà il rally.

Il dollaro lo fa

Il Dow Jones Industrial Average ha finalmente deciso di unirsi al divertimento toccando un massimo storico mercoledì. Può qualcosa fermare il rally?

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Il Dow ha guadagnato 275,08 punti, o 0,9%, a 29.551,42, mentre l’S&P 500 è aumentato dello 0,6% a 3379,45, e il Nasdaq Composite è avanzato dello 0,9% a 9725,96. Sono stati i primi nuovi massimi dell’S&P 500 e del Nasdaq Composite da ieri. E’ stato il primo nuovo massimo del Dow dal 6 febbraio.

Gli Stati Uniti non sono stati l’unico mercato a volare alto. “Le azioni hanno avuto la loro sessione più rialzista in più di una settimana, come tutti i settori principali e anche le small-cap hanno seguito il mercato più ampio grazie al miglioramento del sentimento globale”, scrive lo stratega di Gorilla Trades Ken Berman. “I titoli europei hanno dato un’enorme spinta pre-mercato al mercato statunitense, con diversi benchmark chiave che hanno toccato nuovi massimi storici, e i tori hanno continuato a spingere le azioni verso l’alto per tutta la sessione, con tutti i segni che puntano a un grande cambiamento risk-on.”

Stranamente, il dollaro statunitense, che spesso beneficia quando il rischio è spento, sta andando verso l’alto. Il Dollar Index ha chiuso a 99 mercoledì, più di 2,5 deviazioni standard sopra la sua media mobile a 50 giorni, un segno che il biglietto verde è fortemente ipercomprato, secondo Bespoke Investment Group. Un dollaro forte, si dice, è un male per il mercato, e questo è vero fino a un certo punto. “L’S&P 500 ha avuto la tendenza a sottoperformare nella settimana successiva con rendimenti positivi meno della metà delle volte”, scrive la gente di Bespoke Investment Group. “Uno, tre e dodici mesi dopo, i rendimenti sono più vicini a quelli degli altri periodi, mentre le azioni hanno teso a sottoperformare sei mesi dopo”. Anche se la performance non ha fatto saltare le porte, l’S&P 500 si è trovato più spesso più in alto piuttosto che più in basso anche un anno dopo.”

Dal 2009, tuttavia, l’S&P 500 ha sovraperformato ampiamente quando il dollaro ha sovraperformato, poiché la forza del dollaro non indicava paura ma domanda di beni statunitensi.

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