Lingua bulgara, Bŭlgarski ezik bulgaro, Lingua slava meridionale scritta in alfabeto cirillico e parlata in Bulgaria e in alcune parti di Grecia, Romania, Moldavia e Ucraina. Insieme al macedone, al quale è più strettamente imparentato, il bulgaro contrasta nettamente con le altre lingue slave per la sua quasi completa perdita della declinazione dei casi nel sostantivo e per l’uso di alcune caratteristiche grammaticali che si trovano nelle lingue balcaniche che appartengono ad altre famiglie linguistiche. Per esempio, l’articolo definito è posto dopo il nome o l’aggettivo (per esempio, masa ‘tavolo’, masata ‘tavolo il’), come in albanese e rumeno, e la forma infinitiva del verbo è sostituita da una clausola, come in greco moderno, albanese e rumeno. La lingua letteraria ha l’accento di stress libero (con conseguenti riduzioni delle vocali non stressate) che ha sostituito un precedente accento di tono (cioè, tono).
La storia del bulgaro è divisa in tre periodi: (1) il bulgaro antico, IX-XI secolo (per coloro che adottano l’opinione che lo slavo ecclesiastico antico sia basato sul bulgaro antico); (2) il bulgaro medio, XII-XVI secolo; e (3) il bulgaro moderno, dal XVI secolo a oggi. La perdita dei casi nel sostantivo, così come molti altri cambiamenti linguistici, ha avuto luogo durante il periodo bulgaro medio, che è iniziato con la sottomissione della Bulgaria da parte dell’impero bizantino. La lingua scritta bulgara moderna, che deriva dalla lingua delle raccolte religiose molto lette nel XVI secolo, non si è pienamente affermata fino al XIX secolo; il suo vocabolario contiene un numero considerevole di parole di prestito russe e slave della Chiesa, anche se un movimento purista durante il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale ha tentato di sostituire queste parole e le parole di prestito di altre lingue con parole bulgare native.